E’ ufficiale da diversi giorni: Google Panda è presente in Italia e sta facendo o ha già fatto piazza pulita delle cosiddette webfarms, i siti che aggregano contenuti di altri senza originalità oppure siti con contenuti poveri o con scarsezza di approfondimento.
Si tratta di un’importante modifica dell’algoritmo di Google, che sta mietendo le prime vittime illustri in Italia: Liquida.it su tutti, l’importante aggregatore di notizie dai blog italiani, per passare a Ciao.it (sito di opinioni su prodotti o servizi) o ancora Wikio e Tuttogratis.it (qui la lista completa).
Come si fa a considerare un sito una webfarm?
Google fornisce indicazioni; in particolare, propone le famigerate 23 Questions, le 23 domande che Google pone direttamente agli utenti circa la bontà o meno di un sito: se la maggior parte delle risposte a queste domande è no, sono gli stessi utenti che possono compilare un modulo predisposto, che aiuta Google nella ricerca di siti da classificare come tendenzialmente SPAM: se Google è d’accordo con l’indicazione dell’utente, può applicare delle penalizzazioni ad alcuni contenuti di siti che risultino una duplicazione di altri o da considerarsi di basso interesse per l’utenza.
La sfida è interessante, in quanto Google chiede un’importante interazione all’utenza per migliorare il proprio algoritmo.
Voi cosa ne pensate?